Laurea e disoccupazione, un binomio che sta diventando sempre più forte. Qualche anno fa si seguiva la strada degli atenei per cercare di arrivare, sul mercato del lavoro, con un bagaglio in più che potesse rendere più facile trovare un lavoro più remunerativo. Oggi non è più così e chi è uscito da un istituto di istruzione superiore si trova di fronte al dilemma se proseguire gli studi (con tutti i costi che ne conseguono) oppure cercare di trovarsi già un lavoro.
Secondo le ultime statistiche messe in evidenza dal Rapporto 2013 realizzato da AlmaDiploma e da AlmaLaurea, a 12 mesi dal diploma solo circa il 33% dei giovani coloro che sono alle prese con il problema della disoccupazione. Solo il 25% hanno un lavoro stabile e la metà si lamenta del fatto di non riuscire a sfruttare in pieno le conoscenze apprese in 5 anni di scuola.
Sembra che, su 48mila diplomati, oltre il 5% si iscrive ai corsi per disoccupati, oltre il 6% si iscrive ad un corso di laurea, mentre il 12% frequenta sia l’università che lavora. I diplomati che continuano gli studi universitari sono per la maggior parte coloro che sono usciti da un liceo, a seguire i diplomati di un istituto tecnico e come terzi quelli degli istituti professionali.
Per chi invece vuole rivolgersi al mercato del lavoro, almeno all’inizio si tratta di una strada in salita. Entro i 12 mesi dal diploma il 33% dei giovani sono disoccupati. A tre anni dal diploma, invece, il tasso di disoccupazione scende al 21 per cento. La maggior parte dei posti di lavoro è ovviamente precaria, ovvero a tempo determinato, come di consueto in questo periodo.