Uno dei maggiori problemi del nostro paese è la disoccupazione, in maniera particolare quella giovanile. Sono tantissimi gli under 25 che non hanno un lavoro ma che sono disperatamente alla ricerca di un’occupazione.
Nella lotta alla disoccupazione, oltre a varie iniziative che partono direttamente dall’UE, anche il nostro Governo non sta certo con le mani in mano ed è proprio il premier Enrico Letta a dirlo, lanciando un “piano d’attacco complessivo” nella lotta alla disoccupazione che andrà ad interessare in maniera particolare i giovani, ma non solo loro.
Il periodo clou di questo intervento governativo sarà il prossimo autunno, quando si metterà in campo una “garanzia per i giovani“, ovvero l’uso dei fondi strutturali 2014-2020 nel tentativo di ridurre il cuneo fiscale contributivo, che è la prima cosa da battere per poter far ripartire l’occupazione.
L’obiettivo è anche la crescita dei livelli di istruzione, in maniera particolare per i giovani che non possono permettersi di studiare in maniera “autonoma”, magari perché la famiglia non ha abbastanza soldi per poterlo fare.
La disoccupazione si batte, secondo Letta, anche garantendo alle imprese la solvibilità da parte dello stato. Proprio in questi termini c’è un impegno diretto di tutto il governo italiano con l’obiettivo di accelerare i pagamenti per “portarsi a pari” con i debiti regressi.
La lotta alla disoccupazione è fondamentale per poter avere successo in futuro e per cercare di recuperare, magari per i capelli, la generazione perduta di giovani che ha tra 18 e 25 anni e che non ha un lavoro, che magari per questo motivo si trova a vivere ancora con mamma e papà ben oltre gli “enta” (i cosidetti “bamboccioni”).